Ne troviamo traccia già nel catasto borbonico risalente alla meta dell’Ottocento con il nome di “Largo del Magazzino Nuovo”; ospitava probabilmente uno dei magazzini feudali in cui veniva ammassato il grano o altri beni derivanti dalla riscossione degli affitti dei terreni. Questi magazzini erano gestiti dal governatore (o secreto) della Baronia per conto del feudatario. Ricordiamo infatti che l’economia siciliana fu basata sul latifondo e sui feudi fino alla riforma agraria del 1950. Realizzata a seguito della seconda espansione del centro abitato di fine XVIII secolo, la piazza assunse il nome attuale tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento in memoria dei Ventimiglia, principi di Belmonte, signori di queste terre dalla fine del XVI secolo fino al 1812.

Attualmente si presenta come un’area la cui forma ricorda vagamente un trapezio, delimitata su tre lati da una ringhiera e da dissuasori metallici sul lato più corto. Il lato orientale è chiuso da un muro in pietra in cui una scala con ringhiera permette l’accesso alla parte alta della strada. Sulla pavimentazione in acciottolato si possono vedere delle panchine che permettono di godere dell’ombra offerta dagli alberi che abbelliscono due lati della piazza. Al centro spicca un alto lampione con quattro lampade mente sugli altri lati troviamo delle fioriere in metallo. Oltre che come luogo di aggregazione per la comunità, in passato questa piazza è stata usata anche per particolari eventi e vi è stato allestito anche un presepe vivente.